I dati sono tutto

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I dati sono tutto

Ho trovato questa bellissima infografica aggiornata ad Aprile di quest’anno (fonte).

Sono numeri talmente stratosferici che personalmente faccio fatica a immaginarmi la mole di dati di cui si sta parlando, ma la cosa chiara (ormai da tempo) è che i dati sono tutto. Servono per definire strategie aziendalivalutare il comportamento della società, di un nuovo mercato e per verificare se una attività è stata gestita correttamente.

Non è un concetto nuovo: da sempre si analizzano i dati per prendere decisioni. Solo che i dati venivano analizzati “manualmente” o – anche se in maniera automatica – tramite algoritmi statici e le decisioni prese in base all’esperienza o alle sensazioni di chi aveva potere decisionale.

Ora grazie a tecnologie come il Machine Learning, l’analisi dei Big Data e l’AI si riescono a creare dei collegamenti che l’intelletto umano di solito non comprende.

Come ci ha spiegato Serena Franzini di Energy Way durante l’Open Day DG Factory, si tratta di tutte quelle “correlazioni deboli” che solo un algoritmo allenato può rilevare e analizzare. Questo permette di avere una serie di informazioni che non avremmo potuto prendere in considerazione altrimenti.

La gestione di questi dati ha avuto e sta avendo un impatto folgorante su diversi business, dalle agenzie di trading, alle banche e alle assicurazioni. Anche in ambito Automotive sta avvenendo un cambiamento costante grazie ai dati, legato all’importanza che ormai ha il software dell’auto rispetto al suo hardware, all’avvento della guida autonoma e a tutto ciò che ne consegue.

Questo cambiamento, già in atto da diverso tempo, continuerà a modificare il modo in cui si fa impresa, oltre alla società e i suoi individui. Cambierà il mondo del lavoro, diminuiranno sempre di più le attività a basso contenuto intellettuale con un impatto forte sull’occupazione.
Da qualche tempo, soprattutto dopo gli scandali legati alla mala gestione delle informazioni (ad esempio lo scandalo “Facebook – Cambrigde Analytica” e l’adozione del GDPR) si è cominciato a discutere del trattamento dei dati in ambito tecnologico anche dal punto di vista etico e morale.

Per usare una metafora, sta passando un treno senza destinazione ben precisa e, probabilmente, abbiamo già perso il posto nei primi vagoni. La cosa certa è che, se non vogliamo andare a piedi, questo treno va preso al più presto.

Luca Vettorello
Ceo
Dalet srl

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